Domanda
(Roberto, 13 marzo) Nel marzo 2007 ho stipulato un mutuo trentennale da 305mila euro per acquisto prima casa la cui rata mensile è pari a 1.700 euro. Oggi ho la possibilità di effettuare una surroga optando per un variabile indicizzato al tasso Bce (ho ricevuto un offerta con spread + 1,20%), un'operazione che mi farebbe risparmiare ben 440 euro al mese. So che adesso i tassi sono al minimo e che in futuro cresceranno, ma di quanto? Mi conviene accettare la surroga, tenendo presente che la mia capacità massima di spesa sono proprio i 1.700 euro che pago oggi?
Risposta
Il risparmio che lei ottiene passando al variabile Bce è sicuramente rilevante e potrebbe divenire ancora più significativo se è vero, come si attendono gli analisti, che la Bce abbasserà ulteriormente il costo del denaro nei prossimi mesi. Certo, come rileva lei, i tassi non resteranno su questi livelli minimi in eterno e c'è da mettere in conto prima o poi un aumento. Di quanto, chiede lei? Tenga presente che se i tassi Bce tornassero sui livelli dello scorso anno (4,25%, cosa che realisticamente appare difficile nei prossimi 2 o 3 anni) lei si troverebbe a pagare una rata simile a quella attuale, che è il suo limite. Detto questo, l'importo elevato e la lunghezza del suo piano di ammortamento le impone una maggior cautela: non è detto che i tassi non possano in un futuro così distante (si parla di 30 anni!) superare anche i livelli massimi raggiunti nel 2000 (4,75%), ma è anche vero che con il passare degli anni la sua capacità reddituale è presumibilmente destinata a migliorare e potrà permetterle di sopportare anche ulteriori aumenti della rata.
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